Un'escursione gastronomica nelle valli piemontesi
Se è vero che il viaggio è prima di tutto un’esperienza dei sensi, allora un’escursione gastronomica nelle valli piemontesi è la sintesi perfetta tra natura, cultura e gusto. Il Piemonte è terra di grandi vini, di tartufi celebrati nel mondo, di formaggi d’alpeggio che raccontano storie di fatica e amore per la montagna. Ma è anche un mosaico di valli – dalle Langhe alla Val Varaita, dalla Val di Susa alla Valle Maira – ognuna con una propria anima, una propria cucina, un proprio accento.
In questo viaggio ti porto con me alla scoperta dei sapori autentici delle valli piemontesi. Una guida tra prodotti tipici, locande storiche, piccoli produttori e piatti che affondano le radici nella storia contadina. Zaino in spalla, scarponi ai piedi… e forchetta a portata di mano.
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1. Langhe e Roero: tartufo, vino e passione contadina
Iniziamo dalle Langhe, terra dolce di colline, vigneti ordinati come giardini zen e borghi di pietra. Patrimonio UNESCO per il suo paesaggio vitivinicolo, questo angolo del Piemonte è una delle mete gastronomiche più celebri d’Italia. Alba è la sua capitale ideale, soprattutto in autunno, quando le vie si profumano del re della tavola: il tartufo bianco.
Piatti da non perdere:
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Tajarin al tartufo bianco: pasta all’uovo sottilissima, condita con burro fuso e lamelle di tartufo. Un esempio di semplicità che diventa sublime.
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Brasato al Barolo: carne di Fassona cotta lentamente nel re dei vini piemontesi. Un piatto potente, elegante, profondo.
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Robiola di Roccaverano: formaggio caprino DOP, prodotto tra le colline astigiane e cuneesi. Fresco o stagionato, è un’esplosione di sapore.
Dove fermarsi:
Nel piccolo borgo di La Morra, l’Osteria Veglio propone una cucina tradizionale rivisitata, mentre nelle cantine di Barolo e Barbaresco si possono organizzare degustazioni con prodotti locali abbinati ai grandi rossi della zona.
2. Val di Susa: tra storia millenaria e sapori alpini
Spostandoci verso ovest, la Val di Susa si apre come una porta verso la Francia, custode di millenni di storia. Qui convivono l’eredità romana, quella medievale e quella sabauda. Ma anche la cucina è un ponte tra culture, con piatti rustici e gustosi, pensati per dare energia a chi lavorava nei campi o attraversava i passi montani.
Piatti da provare:
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Gofri: cialde croccanti cotte su piastre in ghisa, farcite con salumi, formaggi o versioni dolci con marmellata.
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Civet di camoscio: selvaggina marinata e cotta nel vino rosso con spezie e verdure, un piatto antico e avvolgente.
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Tome di montagna: formaggi vaccini o misti, spesso prodotti in alpeggi a oltre 1500 metri, intensi e profumati.
Esperienze consigliate:
A Susa, puoi abbinare la visita all’arena romana a un pranzo in una delle trattorie tipiche che servono cucina valsusina. In estate, molte malghe aprono le porte ai turisti: vale la pena salire a piedi per assaggiare la toma direttamente dal casaro.
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3. Valle Maira: l’orgoglio occitano nel piatto
Poco battuta dal turismo di massa, la Valle Maira è un tesoro nascosto nel cuore delle Alpi cuneesi. Qui si parla ancora occitano, si suona la ghironda e si tramandano ricette antichissime. È una valle per escursionisti e sognatori, dove il tempo sembra essersi fermato.
Specialità da gustare:
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Crouzet: una pasta fatta a mano con farina di grano duro e acqua, tirata con il pollice. Si serve con porri, patate e toma fusa.
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Supa barbetta: zuppa con pane raffermo, latte, cipolla e formaggio, un piatto povero che scalda l’anima.
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Paste di meliga: biscotti di farina di mais, friabili e burrosi, da gustare con il caffè o un bicchiere di passito.
Dove andare:
Camminando tra i borghi in pietra come Elva o Chiappera, ci si imbatte in piccole locande che offrono menu stagionali con erbe spontanee, funghi e ortaggi locali. Da provare il ristorante “Locanda Mistral” a Ponte Maira, punto di riferimento per chi cerca autenticità e sapori intensi.
4. Val Varaita: la patria del tomino e delle castagne
La Val Varaita, parallela alla Valle Maira, custodisce una cucina ancora più intima, legata ai ritmi della montagna. È una valle che profuma di legna, di latte appena munto e di boschi. In autunno, è una sinfonia di castagne; in estate, di pascoli e cieli limpidi.
Gusto e tradizione:
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Aigot d’olh: una versione alpina dell’aioli, con patate, aglio, latte e olio, servita con pane e verdure. Forte, ma indimenticabile.
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Tomini freschi e stagionati: da gustare al naturale, con miele o in crosta di erbe.
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Polenta saracena: realizzata con grano saraceno, ha un gusto rustico e si accompagna perfettamente a funghi o spezzatini.
Consigli gastronomici:
Nel borgo di Sampeyre, si tengono spesso sagre dedicate ai prodotti della valle. Non perderti il mercato contadino del sabato, dove i piccoli produttori vendono salumi, miele, conserve e formaggi che non si trovano altrove.
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5. Valsesia: tra la Valsesia e il Monte Rosa, cucina di confine
Verso nord-est, la Valsesia è una delle valli più verdi del Piemonte, incastonata tra le Alpi e il Monte Rosa. Qui la cucina risente dell’influenza walser, con piatti sostanziosi e una produzione casearia di altissimo livello.
Cosa assaggiare:
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Miacce: simili alle crêpes, sottili sfoglie di farina, uova e latte cotte su piastre roventi, farcite con salumi e formaggi.
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Ravioli alla piemontese: ripieni di carne, spinaci e ricotta, serviti con burro e salvia.
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Frittelle di mele: dolce tipico delle feste, profumato alla cannella, croccante fuori e morbido dentro.
Tra sapori e natura:
A Varallo e Alagna, non mancano rifugi e agriturismi dove mangiare guardando le cime innevate. In molti casi, i piatti sono preparati con ingredienti coltivati direttamente nei piccoli orti adiacenti.
Itinerari consigliati: una mappa di sapori
Se vuoi trasformare questo viaggio gastronomico in un vero itinerario on the road, ecco qualche idea:
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Weekend tra Langhe e Roero: partenza da Alba, visita a Barolo e Neive, cena in agriturismo con degustazione.
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Trekking e gusto in Valle Maira: camminate tra i sentieri e pranzi leggeri in locande, cena con crouzet e genepy.
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Autunno in Val Varaita: raccolta delle castagne, visita a un’azienda casearia, cena in baita con polenta e selvaggina.
Conclusione: il Piemonte che nutre l’anima
Una vacanza nelle valli piemontesi non è solo un viaggio nel gusto: è un ritorno a una dimensione più umana del vivere. Qui le persone coltivano ancora il proprio orto, conoscono per nome chi fa il formaggio, sfornano il pane ogni mattina. Sedersi a tavola è un gesto sacro, un modo per condividere storie, sorrisi, silenzi.
Chi ama la buona cucina, la natura e le tradizioni troverà in queste valli un rifugio autentico, lontano dai cliché del turismo mordi-e-fuggi. E porterà a casa non solo sapori, ma emozioni vere, difficili da raccontare ma impossibili da dimenticare.
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