Le migliori spiagge della Campania: tra famose e segrete
La Campania vanta un litorale da sogno, punteggiato di spiagge per tutti i gusti. Vi porto a scoprire, con tono informale e qualche sorriso, le mie spiagge preferite: dalle icone della Costiera Amalfitana alle calette nascoste del Cilento, senza dimenticare le isole incantate e le distese dorate vicine a Napoli. Troverete consigli pratici su come raggiungerle, dove parcheggiare (quando possibile) e qualche dritta gastronomica nei dintorni. Che siate una famiglia in cerca di comfort, una coppia in cerca di romanticismo o un avventuriero con lo zaino in spalla, qui c’è pane (o meglio, sabbia) per i vostri denti. Pronti a partire? Andiamo!
Positano – Spiaggia Grande e Fornillo
Iniziamo dalla regina della Costiera Amalfitana, Positano, che offre due spiagge sorelle: la celebre Marina Grande e la più raccolta Fornillo. Marina Grande è il classico scenario da cartolina: 300 metri di ciottoli e sabbia dove file di ombrelloni multicolori si allineano ordinatamente (skyscanner.it). Alle spalle, Positano si svela in tutta la sua bellezza verticale, con le case color pastello e la cupola maiolicata che brillano al sole. Qui trovate stabilimenti balneari eleganti, bar e ristorantini di pesce sul lungomare – ideale per un pranzo a base di spaghetti alle vongole con vista mare. Non a caso Marina Grande è amata dalle famiglie (c’è tutto a portata di mano) ma anche dai giovani in cerca di divertimento cosmopolita (skyscanner.it). Il rovescio della medaglia? In alta stagione è affollatissima e i prezzi non sono proprio popolari (un lettino può costare quanto una cena!).
Se volete un angolo un po’ più tranquillo e romantico, basta una breve passeggiata panoramica di 10 minuti (oppure un economico passaggio in barca dal molo) per raggiungere Spiaggia di Fornillo. Questa caletta, nascosta sotto la torre saracena, è meno conosciuta dai turisti di massa ma molto apprezzata dai locali. Troverete qualche lido più informale e tratti di spiaggia libera dove stendere l’asciugamano in santa pace. Fornillo è perfetta per coppie che cercano un’atmosfera più rilassata: il fruscìo delle onde e la vista sul profilo di Positano in lontananza creano il mood giusto per tenersi per mano al tramonto.
Accesso: Positano si raggiunge via auto (costiera tortuosa) o bus SITA. Parcheggio: Prepararsi psicologicamente (e finanziariamente): a Positano i parcheggi sono pochi e cari. Conviene usare i parcheggi privati all’ingresso del paese o arrivare presto al mattino. Servizi: Marina Grande ha stabilimenti, noleggio barche, bar gelaterie (una granita al limone qui è d’obbligo). Fornillo ha stabilimenti più piccoli e una manciata di bar sulla spiaggia. Periodo migliore: Giugno o settembre, quando c’è un po’ meno folla ma clima perfetto. In piena estate, meglio arrivare presto la mattina per godervi Positano quasi tutta per voi, o in alternativa nel tardo pomeriggio per un bagno al tramonto (magari seguito da un aperitivo con vista). Ideale per: famiglie (Marina Grande), coppie (Fornillo e in generale l’atmosfera di Positano), e anche viaggiatori glamour in cerca di uno spot iconico.
Fiordo di Furore
Proseguiamo lungo la Costiera e scopriamo un luogo unico al mondo: il Fiordo di Furore. Immaginate una stretta insenatura tra altissime pareti di roccia, scavata nei secoli da un torrente montano che forma addirittura una cascata prima di tuffarsi nel mare (spiagge.it). In fondo a questa gola si nasconde una minuscola spiaggia di ghiaia chiara, lunga forse 40 metri in tutto (spiagge.it). Siamo di fronte a un angolo segreto che per anni è rimasto quasi sconosciuto – Furore veniva chiamato il “paese che non c’è” perché non è visibile dalla strada, se non per quel ponte a strapiombo che sovrasta la foce del fiordo. Oggi quel ponte fa da cornice a uno scenario mozzafiato: ogni anno vi si svolge persino una gara di tuffi acrobatici per temerari!
Scendendo la scalinata ripida che dal ponte conduce giù al fiordo, ci si ritrova catapultati in un minuscolo borgo di pescatori d’altri tempi, con poche casette e magazzini incastonati nella roccia. L’acqua qui è di un verde-azzurro intenso e incredibilmente limpida. Fare un bagno al Fiordo di Furore è un’esperienza quasi mistica: nuoti tra le pareti rocciose sentendoti piccolo di fronte alla maestosità della natura. Per gli avventurosi e gli amanti della fotografia, questo posto è un paradiso. Tieni conto però che in estate non sarai solo a scoprirlo – anzi, nelle ore di punta può esserci ressa di curiosi, nonostante lo spazio esiguo.
Accesso: Il fiordo si trova sulla SS163 tra Amalfi e Positano. Parcheggio: Molto limitato e direttamente sulla statale (attenzione, strada stretta!). Meglio utilizzare il bus SITA (fermata Furore) oppure parcheggiare a Praiano o Agerola e scendere con navette locali se disponibili. Servizi: Non ci sono stabilimenti né bar sulla spiaggia – è wilderness pura! Porta acqua e snack. (Sulla statale, vicino al ponte, a volte trovi un chiosco di limonate fresche… salvavita!). Periodo migliore: Nei mesi estivi il momento migliore è mattina tarda o primo pomeriggio, quando il sole è alto e riesce a penetrare fin sul fondo del fiordo regalando qualche raggio di luce e calore (skyscanner.it). Se arrivi troppo presto al mattino, potresti trovare la spiaggetta ancora in ombra (e l’acqua gelida). In ogni caso, arriva presto in giornata per battere la folla dei curiosi. Ideale per: avventurieri e coppie in cerca di scenari spettacolari (non molto adatto ai bambini piccoli o a chi ha difficoltà a fare scale ripide).
Fiordo di Crapolla (Massa Lubrense)
Lasciamo la Costiera Amalfitana e ci spostiamo sulla punta della Penisola Sorrentina, dove ci attende un’altra caletta segreta: il Fiordo di Crapolla. Meno famoso di Furore, questo piccolo fiordo nel territorio di Massa Lubrense è un vero gioiello per chi ama le escursioni nella natura. Si tratta di una stretta insenatura circondata da pareti rocciose, lunga circa 160 metri all’interno (skyscanner.it), al termine della quale si apre una spiaggetta di ciottoli davvero paradisiaca (skyscanner.it). Due alti speroni di roccia proteggono questo minuscolo fazzoletto di spiaggia, lasciando filtrare il sole solo quando è a picco – meglio al mattino dunque, se volete scaldarvi per bene (skyscanner.it). L’acqua qui prende sfumature azzurre incredibili e la sensazione è di trovarsi in un luogo fuori dal tempo.
Raggiungere Crapolla è già di per sé un’avventura: dall’abitato di Torca (frazione collinare sopra Marina del Cantone) parte un sentiero nella macchia mediterranea, ben segnato in blu. Si scende tra ulivi e lentischi, accompagnati dal canto delle cicale, e soprattutto si scendono circa 700 gradini scavati nel terreno (skyscanner.it). (Chi li ha contati giura che siano numerati uno a uno con mattonelle di ceramica: un incentivo a proseguire, tipo “dai che manca poco!”). Lungo il percorso trovate anche una piccola cappella di San Pietro, costruita su antiche rovine romane: tradizione vuole che l’apostolo Pietro si sia fermato qui a pregare durante il viaggio verso Roma (skyscanner.it). Una bella scusa per fermarsi anche voi e riprendere fiato! Dopo circa 30-40 minuti di cammino totale, vi si aprirà davanti agli occhi la vista della baia di Crapolla: poche casette di pescatori abbandonate, i resti di antiche mura e un mare da favola. Sarà dura trattenere l’emozione – e la voglia di tuffarsi immediatamente.
Accesso: Solo a piedi tramite il sentiero da Torca oppure via mare (in kayak o barca privata da Marina del Cantone). Parcheggio: Potete lasciare l’auto nel piccolo centro di Torca (ci sono parcheggi limitati, chiedete magari a qualche ristorante di zona se potete sostare) o nei pressi di Sant’Agata sui Due Golfi e da lì raggiungere Torca. Servizi: Nessuno in cala – portate acqua, cibo e ombrellone. Qui siete in mezzo alla natura, non c’è nemmeno copertura telefonica: staccate la spina! Periodo migliore: Estate piena per fare il bagno. Evitate le ore più calde per la discesa (meglio mattina presto) e ricordate che il ritorno in salita richiederà tempo e energie. In agosto può esserci qualcuno in più, ma mai folle. Ideale per: avventurieri e amanti del trekking. Una coppia sportiva apprezzerà l’isolamento romantico; sconsigliato invece per famiglie con bimbi piccoli (a meno di non portarli nello zaino da trekking!). La ricompensa finale – un bagno rigenerante in quel mare incontaminato – vi farà dimenticare ogni fatica.
Santa Maria di Castellabate (Cilento)
Scendiamo ora a sud di Salerno, nel cuore del Cilento, per un cambio di scenario: dalle rocce e gradini passiamo a ampie spiagge sabbiose circondate da borghi storici. Santa Maria di Castellabate è la perla costiera dell’omonimo borgo (reso famoso dal film Benvenuti al Sud). Qui troviamo un lungo litorale dorato che abbraccia il paese, con varie spiagge contigue: dalla Spiaggia di Marina Piccola proprio sotto il bel lungomare delle Gatte (antico porticciolo ad archi), alla Spiaggia del Pozzillo che si allunga verso Punta Tresino, fino alla Spiaggia del Lago più a sud, vicino a un laghetto costiero. Tutte condividono la stessa sabbia fine e dorata e un mare che digrada dolcemente, ideale per nuotare in sicurezza. Non a caso siamo in un’Area Marina Protetta: i fondali pullulano di vita e l’acqua è limpida e azzurra. Il contesto è da cartolina: alle spalle delle spiagge si ergono il borgo medievale di Castellabate in collina e la frazione marina con le sue casette, vicoli tortuosi e scorci da favola (skyscanner.it). Non dimentichiamo che l’intera zona è Patrimonio UNESCO per il suo valore paesaggistico e culturale. Insomma, mare splendido e tanta storia intorno.
Santa Maria è la classica località balneare a misura di famiglia. I bambini potranno giocare in riva al mare e costruire castelli di sabbia mentre i genitori si godono il sole. Ci sono stabilimenti attrezzati con lettini, ombrelloni e bar, alternati a tratti liberi per chi preferisce piantare il proprio ombrellone. Il paese offre ogni comodità a pochi passi: gelaterie artigianali, negozietti, e soprattutto ottimi ristoranti di cucina cilentana. Una chicca: provate la mozzarella di bufala locale – qui siamo a due passi da Paestum, terra di bufale felici! Magari in un panino sulla spiaggia all’ora di pranzo, oppure a cena in uno dei ristorantini sul lungomare (vi suggerisco di cercare quello nelle antiche arcate “Le Gatte”, lo riconoscerete dal film). La sera, poi, Santa Maria si anima con passeggiate sul corso e gelati giganti: un’atmosfera vacanziera anni ’60 che scalda il cuore.
Accesso: Facilmente raggiungibile in auto seguendo indicazioni per Castellabate/S.Maria (circa 1.5 ore da Napoli). Parcheggio: In estate trovare posto può essere impegnativo. Ci sono parcheggi a pagamento all’ingresso del paese e vicino al lungomare; conviene arrivare presto al mattino oppure nel tardo pomeriggio quando alcuni vanno via. Alcune strutture offrono parcheggio riservato ai clienti. Servizi: Molti lidi con noleggio ombrelloni, scuole di vela/windsurf, bar e ristoranti sul mare. Nei dintorni troverete anche supermercati e forni (per fare scorta di focaccia e dolci tipici come i fichi secchi ricoperti di cioccolato – una specialità cilentana!). Periodo migliore: Luglio e inizio settembre sono ottimi: clima pienamente estivo ma spiagge vivibili. Ad agosto Santa Maria è vivace e affollata (c’è anche la festa della Madonna a Ferragosto, molto sentita), quindi se cercate tranquillità meglio la prima metà di giugno o metà settembre. Ideale per: famiglie in primis (spiagge sicure e paese accogliente), ma anche coppie che apprezzano un mix di mare e romanticismo serale nei vicoli. Gli avventurieri possono usarla come base comoda per esplorare calette vicine (ad esempio l’isolata Punta Licosa, raggiungibile con un trekking da qui).
Spiaggia della Chiaiolella (Procida)
Passiamo alle isole del Golfo di Napoli, scrigni di bellezze autentiche. La prima tappa è Procida, la più piccola e colorata delle tre isole, Capitale Italiana della Cultura 2022 e set del film Il Postino. Procida offre diverse spiaggette, ma la Chiaiolella (chiamata anche Ciracciello) è sicuramente tra le migliori. Si trova sull’estremità sud-ovest dell’isola, incastonata tra Punta Serra e il promontorio di Santa Margherita Vecchia, proprio di fronte al piccolo isolotto di Vivara (riserva naturale collegata da un ponte) (skyscanner.it). La Chiaiolella è una mezzaluna di sabbia morbida, in parte libera e in parte occupata da stabilimenti dal sapore vintage. Qui si respira la semplicità: barche di pescatori ormeggiate al largo, bambini che giocano a racchettoni, locali che fanno il bagno al tramonto ogni giorno. Il tutto sempre baciato dal sole – essendo esposta a ovest, questa spiaggia gode di sole pieno dall’alba al tramonto (skyscanner.it), e regala tramonti spettacolari con il sole che cala dietro Vivara.
La dimensione è raccolta e l’atmosfera tranquilla. Famiglie procidane e napoletane popolano la Chiaiolella perché il fondale basso la rende perfetta per i più piccoli. Ma anche le coppie trovano il loro perché: una nuotata insieme nelle acque tiepide del tardo pomeriggio, poi mano nella mano sulla banchina del porticciolo accanto (chiamato Porto di Chiaiolella) per scegliersi un ristorantino di pesce dove cenare a lume di candela. Procida infatti saprà conquistarvi anche col palato: nei chioschi sul lungomare qui vicino assaggiate la tipica insalata di limoni procidana o la deliziosa “lingua” al limone, un dolce locale sfogliato ripieno di crema.
Accesso: Raggiungere Procida è semplice con i traghetti o aliscafi da Napoli e Pozzuoli (40-60 minuti). Una volta sull’isola, la Chiaiolella si trova dall’altro lato rispetto al porto principale (Marina Grande). Si può arrivare in minibus (linea L2) o con un caratteristico micro-taxi a motocarrozzetta. Gli amanti delle passeggiate possono anche arrivarci a piedi in circa 30-40 minuti attraversando i pittoreschi vicoli dell’isola. Parcheggio: Se sbarcate con auto o moto (attenzione che in estate l’accesso di veicoli dei non residenti è limitato), a Chiaiolella c’è un piccolo parcheggio vicino al porto turistico. Ma l’isola è talmente piccola che consigliamo di esplorarla a piedi, in bici o con i micro-taxi. Servizi: Presenti un paio di stabilimenti balneari attrezzati (noleggio lettini e ombrelloni) e bar. Sul lungomare di Chiaiolella trovate ottimi ristoranti di pesce e pizzerie vista mare; nel pomeriggio non manca il chiosco dove prendere una granita o un gelato artigianale. Periodo migliore: Da giugno a settembre il mare è ideale. Procida in agosto è affollata nei weekend, ma la Chiaiolella rimane abbastanza vivibile tranne nelle domeniche clou. Bellissimo il tramonto estivo – se potete, fermatevi fino a sera. Ideale per: famiglie (spiaggia sicura e ambiente tranquillo), coppie in cerca di semplicità romantica, e viaggiatori che vogliono provare l’esperienza di un’isola autentica e meno mondana delle vicine maggiori.
Spiaggia dei Maronti (Ischia)
Ischia, l’isola verde, pullula di spiagge, ma i Maronti sono il fiore all’occhiello per estensione e varietà. Questa larga baia di 3 km di sabbia chiara (skyscanner.it) si distende sulla costa sud dell’isola, tra il promontorio di Sant’Angelo e le colline di Barano. Il panorama è splendido: alle spalle, colline verdi e pareti tufacee; di fronte, il blu del Mar Tirreno; all’orizzonte, nelle giornate terse, si intravede Capri. I Maronti offrono tanto spazio per tutti: ci sono vari stabilimenti alternati a tratti di spiaggia libera, quindi anche a Ferragosto un angolino si trova sempre. L’atmosfera è vivace ma non caotica, un giusto mix tra famiglie isolane, turisti stranieri in cerca di terme, e giovani che giocano a beach volley.
Già, terme, perché la particolarità dei Maronti è che qui la terra fuma! In un tratto chiamato le Fumarole (verso Sant’Angelo) il sottosuolo vulcanico sprigiona vapori caldi a pochi centimetri dalla sabbia (skyscanner.it). Vi capiterà di vedere gente che sotterra patate o uova sotto la sabbia bollente per cuocerle – non è magia, è geotermia ischitana. 😄 Anche fare un bagno qui è un’esperienza particolare: in alcuni punti vicino riva senti correnti di acqua calda termale mescolarsi al mare. A poca distanza dalla spiaggia c’è inoltre la sorgente termale di Cava Scura, un antico bagno romano scavato nella roccia (raggiungibile con una breve camminata): se vi piace l’idea di farvi un fango termale naturale dopo il mare, è imperdibile.
Lungo i Maronti trovate tutti i servizi: ristorantini sulla spiaggia che cucinano pesce fresco e coniglio all’ischitana, bar per una birra gelata, possibilità di affittare pedalò o fare sci d’acqua. Nonostante la popolarità, la baia conserva un suo fascino autentico. Verso l’estremità est, sotto il borgo di Testaccio, la spiaggia è più selvaggia e poco frequentata; all’opposto, verso ovest, i Maronti terminano con il pittoresco villaggio pedonale di Sant’Angelo, un ex borgo di pescatori ora chic. Si può arrivare a Sant’Angelo direttamente camminando sulla battigia – una passeggiata bellissima da fare magari nel tardo pomeriggio, quando il sole cala dietro le colline tingendo tutto di rosso.
Accesso: Da Ischia Porto in auto o scooter seguendo per Barano/Maronti (20 min) oppure in autobus (linea CD or-linea Maronti). In alternativa, dal borgo di Sant’Angelo partono taxi-boat frequenti che vi portano in vari punti dei Maronti via mare (skyscanner.it) – un modo scenografico e comodo di arrivare con vista sulla baia. Parcheggio: Disponibile a pagamento a monte della spiaggia (zona Testaccio/Barano, con navette che scendono) e qualche posto a Sant’Angelo (ma l’accesso al borgo è limitato). Molti lidi offrono servizio navetta per i clienti dai parcheggi. Servizi: Spiaggia attrezzata a tratti: ombrelloni, lettini, docce, diversi bar e ristoranti (consiglio di provare un pranzo con vista mare a base di pesce locale o la famosa insalata di pomodori e coniglio, piatto tipico ischitano!). Vi sono anche edicole, mini-market e un centro diving. Periodo migliore: Luglio e settembre sono ideali. Ad agosto è affollato ma, data l’ampiezza, sostenibile. In piena estate considerate che a mezzogiorno la sabbia può essere bollente (ci si corre sopra per non scottarsi i piedi!). Il tardo pomeriggio è magico, con luce dorata e acqua tiepida. Ideale per: famiglie (spazi ampi, acqua termale benefica, fondale graduale in molti punti), senior e amanti del relax termale, coppie che vogliono abbinare mare e benessere. Anche gli avventurieri troveranno spunti, tra snorkeling nelle calette e camminate fino a Sant’Angelo.
Marina Piccola (Capri)
Capri non ha bisogno di presentazioni, e anche se l’isola non è famosa per spiagge estese (sono tutte piccoline e prevalentemente di ciottoli o scogli), c’è un luogo che non potete perdervi se volete fare un tuffo: Marina Piccola. Sul versante sud dell’isola, ai piedi dei maestosi Faraglioni, questa incantevole baia offre due minuscole spiagge di ghiaia ai lati di uno scoglio centrale chiamato Scoglio delle Sirene. Non aspettatevi distese di sabbia: qui si tratta di trovare posto tra le rocce o su piccoli terrazzamenti attrezzati, ma ne vale la pena. Marina Piccola è infatti riparata dai venti grazie alla mole del Monte Solaro alle spalle ed è soleggiata fin dal mattino presto (skyscanner.it): il mare spesso è una tavola piatta e cristallina, ideale per lunghe nuotate con vista Faraglioni. L’acqua ha colori che vanno dal turchese al smeraldo, con fondali ricchi di pesciolini (ottimo lo snorkeling lungo gli scogli).
Nonostante la fama, Marina Piccola conserva un’atmosfera quasi rilassata rispetto alla mondanità di Capri città. Sì, ci sono stabilimenti storici (uno su tutti, la celebre Canzone del Mare amata dalle dive negli anni ‘50) con file di lettini blu, ma anche una spiaggia libera su ciascun lato dove stendere il telo senza spendere un euro. I bimbi capresi giocano a riva, le nonne chiacchierano all’ombra di un ombrellone, qualche VIP in incognito sorseggia un cocktail al bar del lido… tutto molto alla mano, in stile isolano. Per le coppie, Marina Piccola è un piccolo angolo di paradiso: nuotare insieme guardando i Faraglioni a pochi metri, magari raggiungibili a nuoto per i più esperti, è una di quelle esperienze da romanzo. E nelle giornate limpide, all’orizzonte vedrete la linea della Costiera Amalfitana e il Vesuvio in lontananza, come a ricordarvi quanto è bella la Campania tutta.
Accesso: Dal centro di Capri (Piazzetta) autobus locale per Marina Piccola (10 min) oppure taxi (più costoso). A piedi si può scendere tramite Via Mulo lungo una scalinata panoramica abbastanza ripida ma fattibile (skyscanner.it). Nessuno arriva qui in auto privata poiché la zona è quasi pedonale. Parcheggio: Solo per motorini dei residenti in zona limitata – insomma, non vi serve. Se arrivate in barca privata, invece, potete ancorare al largo. Servizi: Presenti alcuni stabilimenti balneari con ristorante (ottimo per pranzare con una caprese e un fritto di pesce guardando il mare). Ci sono anche piccoli chioschi per panini e gelati. Periodo migliore: Giugno o settembre per trovare un po’ più di spazio. In piena estate arrivate presto la mattina per accaparrarvi un posticino (gli isolani vanno già alle 9!). Il sole qui batte forte fino alle 17 circa, poi cala dietro le rocce. Ideale per: coppie in cerca di scenario romantico, appassionati di snorkeling, e anche famiglie con bambini (l’acqua è calma e la baia ben protetta). Gli avventurieri che amano nuotare possono provare a raggiungere a nuoto lo Scoglio del Monacone o avvicinarsi ai Faraglioni, con cautela.
Baia del Buondormire (Palinuro)
Torniamo sulla terraferma, nell’estremo sud della Campania, per scoprire una spiaggia da sogno tropicale incastonata nel Parco Nazionale del Cilento. La Baia del Buondormire a Capo Palinuro è spesso citata tra le spiagge più belle d’Italia, e a ragione: vi troverete davanti a un piccolo angolo di paradiso, con sabbia dorata, mare color smeraldo e imponenti falesie a picco che abbracciano la baia(skyscanner.it). L’acqua qui ha una trasparenza caraibica, tanto che nuotando potreste vedere branchi di pesci guizzare attorno ai vostri piedi. Alle spalle, una vegetazione selvaggia di pini d’Aleppo e ginestre ricopre le rocce. Insomma, sembra di stare in un film ambientato su un’isola deserta. Il nome “Buondormire” si dice derivi dalla tranquillità di queste acque, talmente calme che vien voglia di fare un pisolino cullati dalle onde.
La particolarità è che questa spiaggia si raggiunge solo via mare. Niente strade né sentieri: per preservarne la bellezza, l’accesso è affidato a barche e gommoncini. Ma non temete, è facilissimo: dal porto di Palinuro (che dista pochi minuti) partono continuamente barche navetta che fanno la spola per accompagnare i bagnanti in baia (skyscanner.it). Vi imbarcherete insieme ad altri amanti del mare e in un baleno sarete lasciati su questo lido incontaminato. Appena sbarcati, capirete subito che dovrete organizzarvi: qui non c’è nulla se non la natura. Portate con voi acqua, pranzo al sacco e ombrellone(skyscanner.it), perché troverete solo la spiaggia selvaggia. E proprio questo è il bello! Una giornata al Buondormire significa fare snorkeling lungo le scogliere scoprendo piccole grotte marine, nuotare fino allo scoglio del Coniglio (un caratteristico faraglione a forma di coniglio che spunta dall’acqua), e poi stendersi all’ombra naturale della parete rocciosa quando il sole picchia troppo. Il tutto nel silenzio, rotto solo dal frinire delle cicale e dal ronzio lontano di qualche barca. Una coppia in cerca di un luogo speciale si innamorerà subito di questa baia dal fascino intatto; anche per gli snorkeler incalliti è un must (fondali rocciosi pieni di vita).
Accesso: Solo in barca. Dal porto di Palinuro servizio navetta dedicato (biglietto andata/ritorno economico, oppure potete noleggiare un gommone con skipper per maggiore libertà). Alcune gite in barca più ampie includono la Baia come tappa, insieme alla Grotta Azzurra di Palinuro. Parcheggio: Parcheggiate a Palinuro (ci sono aree a pagamento in paese e vicino al porto). Servizi: Nessuno in loco. Lidi e bar più vicini sono alla spiaggia della Marinella o al porto. Quindi equipaggiatevi di viveri: la “desert island” experience comprende il picnic sulla sabbia! Un consiglio: a Palinuro paese comprate una fresella cilentana (pane biscottato) e dei pomodori, origano e olio – vi preparerete sul momento il pranzo più buono del mondo da gustare fronte mare. Periodo migliore: Da fine giugno a inizio settembre, quando il mare è calmo e i boat-shuttle operano regolarmente. In bassa stagione potreste trovare meno collegamenti. Luglio e settembre sono top per godersela con meno gente; ad agosto inevitabilmente c’è più flusso di barche, quindi scegliete orari strategici (mattina presto o dopo le 16). Ideale per: coppie e fotografi naturalisti (luce fantastica e scenario romantico), avventurieri del mare (snorkeling e nuoto libero). Sconsigliata invece per bambini molto piccoli o persone con mobilità ridotta, data la logistica dell’accesso.
Cala Bianca (Marina di Camerota)
Restiamo in Cilento per l’ultima tappa, che è letteralmente una perla bianca incastonata tra le rocce: Cala Bianca, nei pressi di Marina di Camerota. Questa cala ha vinto qualche anno fa il titolo di “Spiaggia più bella d’Italia” secondo Legambiente, e basta vederla per capire il perché. Immaginatevi una piccola insenatura nascosta, incorniciata da due promontori rocciosi ricoperti di macchia mediterranea (skyscanner.it). La spiaggetta è fatta di ciottoli bianchi e lisci – da cui il nome – che contrastano con l’azzurro irreale del mare. L’acqua qui è talmente chiara che le barche sembrano sospese nel vuoto. Il paesaggio sottomarino è un acquario: fondale di sassi e poseidonia brulicante di pesci, perfetto per lo snorkeling. Cala Bianca è selvaggia e incontaminata (skyscanner.it), non c’è costruito nulla attorno, e questo la rende un piccolo Eden costiero.
Raggiungerla richiede un minimo di impegno, il che fa parte del suo fascino. Avete due opzioni: via mare o via terra. Via mare: dal porto di Marina di Camerota partono taxi-boat e gite organizzate che fermano a Cala Bianca (spesso abbinate alla vicina Cala degli Infreschi e grotte della costa). In pochi minuti di navigazione sarete sul posto, con la possibilità di accordarsi per farsi riprendere nel pomeriggio. Via terra: per i più avventurosi, c’è un sentiero trekking (Sentiero del Mediterraneo) che parte proprio da Marina di Camerota, zona cimitero, e in circa 1 ora vi porta giù alla cala (skyscanner.it). Non è difficilissimo ma neanche una passeggiata in pianura – mettete scarpe adatte, acqua e cappello. Durante la discesa tra i profumi di mirto e rosmarino, si gode di panorami costieri mozzafiato. E l’arrivo su Cala Bianca, quasi inaspettato dietro gli ultimi cespugli, vi ripagherà di ogni sforzo: appare questa mezzaluna candida e un mare da favola che vi invita subito al tuffo.
Una volta lì, organizzarvi è facile: non c’è nulla, quindi portate anche qui acqua e snack, e magari maschera e pinne per esplorare i fondali. Non di rado, di prima mattina, potreste essere soli o in pochissimi a godervi questo angolo di pace – momenti rari nel Mediterraneo di oggi! Verso mezzogiorno arrivano le barche con altri bagnanti, ma l’atmosfera rimane piacevole perché la cala non è mai meta di grandi folle (le barche grandi non possono attraccare qui). Se siete fortunati, incontrerete il guardiano della cala: un gabbiano reale che spesso sorveglia dall’alto di uno scoglio, indifferente ai pochi umani che sguazzano felici.
Accesso: Dal porto di Marina di Camerota in barca (10-15 min) oppure a piedi tramite sentiero segnalato (circa 3 km di cammino fra andata e ritorno, con qualche tratto scosceso). Parcheggio: Se venite in auto, parcheggiate a Marina di Camerota (ci sono diversi parcheggi a pagamento in paese) e poi recatevi al porto o all’imbocco del sentiero. Servizi: Nessuno in loco, spiaggia libera 100%. A Marina di Camerota, prima di partire, fate scorta di acqua e magari di un panino cilentano. Periodo migliore: Luglio e settembre, quando il meteo è stabile e c’è meno gente. In agosto conviene scegliere il primissimo mattino per arrivare (con il trekking all’alba, ad esempio) e garantirsi un angolo di paradiso tutto per sé per qualche ora. Ideale per: avventurieri e amanti della natura incontaminata. Anche coppie sportive troveranno Cala Bianca molto romantica nella sua semplicità. Non adatta invece a chi cerca comodità o divertimenti: qui regnano solo il mare e il silenzio.
Spiaggia di Miliscola (Bacoli)
Concludiamo il nostro viaggio tornando vicino a Napoli, nei Campi Flegrei, dove ci aspetta una spiaggia che è l’opposto delle calette remote: una grande distesa di sabbia dorata frequentatissima da locali, con tanto spazio e divertimento. Miliscola si trova a Bacoli, sul litorale flegreo che da Capo Miseno va verso il Monte di Procida. Il suo nome deriva dal latino “Militum Schola” – scuola dei militari – perché ai tempi dei Romani qui sorgeva un campo per l’addestramento delle truppe. Oggi l’addestramento consiste nel piantare l’ombrellone e rilassarsi guardando il panorama splendido: di fronte a voi avete le isole di Procida e Ischia così vicine che sembra di toccarle, alle spalle il promontorio verde di Miseno con il suo faro. La spiaggia è lunghissima (circa 2 km) e sabbiosa(skyscanner.it), con granulometria fine che fa la gioia dei bambini (e dei castelli di sabbia). Il mare digrada piano ed è spesso calmo essendo un tratto di costa abbastanza riparato. Nelle giornate limpide, l’acqua è trasparente e dal colore verde-azzurro invitante (skyscanner.it). Non per niente Miliscola è amatissima dai napoletani e dai flegrei: qui si viene a fare bagni infiniti, partite di beach volley, racchette, o semplicemente a “struscio” sulla battigia incontrando amici e parenti. L’atmosfera è vivace e verace.
Lungo tutta la spiaggia si alternano stabilimenti attrezzati e tratti liberi. Gli stabilimenti qui sono storici, con famiglie che tramandano la gestione da generazioni, e offrono spesso bar, ristorante e talvolta piscina. In estate Miliscola diventa anche luogo di ritrovo serale: molti lidi organizzano aperitivi al tramonto e dj-set sulla spiaggia, attirando giovani pronti a ballare a piedi nudi sulla sabbia con lo sfondo delle luci di Procida in lontananza. E che tramonti! Il sole scende proprio dietro Ischia, regalando cieli infuocati riflessi sul mare – uno spettacolo quotidiano.
Miliscola è perfetta per le famiglie: i bambini hanno spazio per correre e l’acqua bassa per giocare, i genitori possono rilassarsi sapendo di avere tutti i servizi a portata di mano. Ma è adatta un po’ a tutti: gruppi di amici, giovani in cerca di socialità, coppie che vogliono un luogo informale dove stendersi insieme a guardare le stelle dopo cena. Inoltre, siamo in terra flegrea, famosa per la buona cucina di mare: a pochi passi dalla spiaggia ci sono chioschi e ristorantini dove gustare specialità come l’impepata di cozze (cozze locali pepate) accompagnata da un calice di Falanghina dei Campi Flegrei(skyscanner.it) – il connubio mare e vino qui è sacro. Non mancano pizzerie e friggitorie per un pranzo veloce sotto l’ombrellone (la “pizza a portafoglio” e la frittatina di pasta sono quasi d’obbligo!).
Accesso: In auto da Napoli ~40 min seguendo per Bacoli/Miseno, oppure in estate con navette dal porto di Pozzuoli. Parcheggio: Ampi parcheggi a pagamento sono disponibili nella zona di Capo Miseno e lungo la via litoranea dietro gli stabilimenti. Nel weekend estivo però si riempiono presto; un suggerimento è sfruttare anche l’adiacente area di sosta presso il lago Miseno (da cui si arriva a piedi in 5-10 min alla spiaggia). Servizi: Tutti. Stabilimenti con ombrelloni, lettini, docce, piscine, bar, ristoranti e noleggio pedalò. Tratti di spiaggia libera comunque presenti (portate l’ombrellone). Nelle vicinanze (zona Cuma e Arco Felice, pochi km) ci sono anche lidi attrezzati per cani, se viaggiate col vostro amico a quattro zampe. Periodo migliore: Da giugno a settembre. Luglio è ideale perché il clima è pienamente estivo ma con folle ancora gestibili nei giorni feriali. In agosto la spiaggia brulica di vita – se amate la compagnia, è il momento giusto, altrimenti preferite la settimana di fine agosto/inizi settembre per trovare mare caldo ma meno caos. Bellissima la sera d’estate: molti lidi restano aperti per aperitivi al tramonto e musica, un modo perfetto per concludere la giornata di mare. Ideale per: famiglie, giovani, gruppi di amici. Chi cerca tranquillità assoluta forse storcerà il naso nei momenti di piena, ma chi vuole vivere il mare “all’italiana”, tra risate, partite a pallone e angurie fresche sotto l’ombrellone, amerà Miliscola.
Siamo giunti al termine di questo tour tra le migliori spiagge campane. Come avete visto ce n’è davvero per tutti i gusti: dalla caletta segreta raggiungibile solo in barca alla spiaggia vip, dalla baia termale alla spiaggia cittadina animata. La Campania regala esperienze balneari diversissime tra loro ma accomunate da mare splendido, panorami indimenticabili e tanta cultura e cucina intorno. Spero che questi consigli “col cuore” vi siano utili per scegliere la vostra prossima destinazione. Preparate crema solare, costume e appetito per le bontà locali… la Campania vi aspetta a braccia aperte, anzi, con le onde aperte! Buon viaggio e buon mare.
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