Un weekend a Firenze: arte, storia e piatti tipici
📖 Un racconto tra cupole, viuzze e profumi toscani
Avevo bisogno di staccare. Troppi pensieri, troppe email, troppe notifiche. Così, senza pensarci troppo, ho prenotato un treno per Firenze. Il venerdì pomeriggio ero già sul Frecciarossa con una guida tascabile in mano e lo zaino sulle ginocchia. Non avevo un programma preciso, solo la voglia di perdermi tra arte e sapori.
Appena arrivato, sono stato accolto da un sole tiepido e da quell’odore unico che hanno le città d’arte: un misto di pietra antica e pane appena sfornato. Ho lasciato la valigia nella piccola guest house in zona San Lorenzo e mi sono diretto subito verso il centro. Il primo impatto con il Duomo è stato quasi commovente: la Cupola del Brunelleschi è così maestosa che per un attimo ho dimenticato tutto il resto.
Ho passeggiato fino a Piazza della Signoria, respirando ogni angolo. Le stradine strette, i negozi di artigianato, il suono delle biciclette sul pavé. Quando ho attraversato il Ponte Vecchio, il tramonto tingeva l’Arno di un colore oro rosato. Mi sono seduto sul muretto e ho semplicemente guardato. In quel momento ho capito che ero nel posto giusto.
🏛 Da Brunelleschi a Michelangelo: arte ad ogni passo
Il sabato l’ho dedicato all’esplorazione. Iniziare da Piazza del Duomo è quasi obbligatorio: ho fatto la salita sulla cupola (più di 400 scalini, ma ne vale la pena), con una vista mozzafiato su tutta Firenze. Poi la visita al Battistero e al Campanile di Giotto. Ogni dettaglio è arte pura.
La tappa successiva è stata la Galleria degli Uffizi. Avevo prenotato online per evitare la fila (e te lo consiglio!). Ho passato ore davanti alla Nascita di Venere di Botticelli e ai capolavori del Rinascimento. Uscito da lì, ho fatto una passeggiata fino a Santa Croce, dove riposano Michelangelo, Galileo e Machiavelli. È un luogo potente.
Nel pomeriggio ho visitato il Giardino di Boboli. Verde, silenzioso, elegante. Mi sono seduto su una panchina a leggere, mentre i bambini giocavano nelle fontane. Firenze ha questa magia: ti riempie senza mai stancarti.
🍝 A tavola con la tradizione
La sera ho scelto una piccola trattoria in Oltrarno. Mi avevano consigliato la bistecca alla fiorentina, ma ho iniziato con i crostini toscani: pane rustico con fegatini, accompagnati da un bicchiere di Chianti. Poi è arrivata lei, la regina: una fiorentina cotta al sangue, alta tre dita. Il sapore era deciso, il profumo intenso. Il cameriere ha sorriso vedendomi soddisfatto e mi ha portato un bicchierino di vin santo con cantucci per chiudere in bellezza.
Il giorno dopo, prima di ripartire, ho cercato il lampredotto. Ne avevo sentito parlare ma non l’avevo mai provato. Mi sono fermato a un chiosco in Piazza del Mercato Centrale. Ho ordinato un panino con lampredotto, salsa verde e una spolverata di pepe. L’odore era forte, il gusto deciso e sorprendentemente buono. È uno di quei sapori che o li ami o non li dimentichi più.
🔍 Curiosità fiorentine da conoscere
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Il lampredotto prende il nome dalla lampreda, un pesce d’acqua dolce un tempo molto diffuso nell’Arno.
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La Cupola del Duomo è ancora oggi la più grande mai costruita in muratura.
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Il Calcio Storico Fiorentino, che si gioca in Piazza Santa Croce ogni giugno, è uno sport antico tra rugby, boxe e rievocazione storica.
📦 Consigli utili per il tuo weekend
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Se viaggi in treno, la stazione di Santa Maria Novella è in pieno centro: ti sposti a piedi.
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Evita l’auto: i parcheggi sono cari e il centro è a traffico limitato (ZTL).
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Prenota in anticipo Uffizi e Cupola per evitare lunghe code.
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Porta con te una guida turistica cartacea e scarpe comodissime.
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Il periodo migliore? Maggio, giugno o settembre: clima ideale e meno folla rispetto all’estate piena.
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❓ E tu, sei mai stato a Firenze?
Hai mai passeggiato tra le vie del centro con un gelato in mano o assaggiato il lampredotto tra i mercati? Qual è il tuo ricordo più bello di Firenze? Raccontacelo nei commenti!
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