Un viaggio a Lisbona: cibo e cultura a ogni angolo
Appena atterrati a Lisbona, l’aria dell’oceano ci accoglie con il suo profumo salmastro. La luce dorata che avvolge la città le conferisce un fascino quasi onirico: le case color pastello, i tram gialli che sferragliano su e giù per le colline, le piastrelle azulejos che decorano le facciate degli edifici come fossero pagine di una storia antica.
Sappiamo che Lisbona è molto più di una semplice meta turistica: è un luogo in cui il passato e il presente si intrecciano, dove ogni angolo racconta una storia e dove il cibo è il linguaggio attraverso cui i portoghesi trasmettono la loro cultura. È il nostro primo giorno, e non vediamo l’ora di immergerci completamente nella magia della capitale portoghese.
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Primo giorno: esplorando Alfama e i sapori autentici
Dopo esserci sistemati nel nostro appartamento nel cuore di Alfama, il quartiere più antico e affascinante di Lisbona, decidiamo di perderci tra i suoi vicoli stretti e tortuosi. Qui la città sembra sospesa nel tempo: le signore anziane chiacchierano dai balconi, i bambini giocano in piazzette nascoste e la musica del fado risuona da qualche finestra socchiusa.
La nostra prima tappa culinaria è una piccola taverna locale, O Velho Eurico, un luogo che sembra uscito da un’altra epoca. Il cameriere, un uomo dal sorriso contagioso, ci suggerisce di provare il bacalhau à Brás, un piatto tipico a base di merluzzo, patate e uova strapazzate. Lo accompagniamo con un bicchiere di Vinho Verde, un vino leggermente frizzante e fresco, perfetto per il clima caldo della città.
Dopo pranzo, passeggiamo fino alla Sé de Lisboa, la cattedrale romanica che domina il quartiere. Da qui, ci dirigiamo verso il Miradouro de Santa Luzia, uno dei tanti belvedere della città, da cui possiamo ammirare i tetti rossi di Lisbona e il fiume Tago che si estende all’orizzonte.
Il tram 28 e un salto nel tempo
Nel pomeriggio saliamo sul Tram 28, l’iconico tram giallo che attraversa i quartieri più caratteristici della città, da Graça fino a Estrela. Mentre il tram si arrampica su per le stradine strette e ripide, ci sembra di viaggiare indietro nel tempo. Il legno scricchiola sotto i nostri piedi, le persone salgono e scendono con un sorriso, e fuori dal finestrino scorrono immagini di una città che sembra vivere in un’eterna primavera.
Scendiamo a Belém, il quartiere delle grandi scoperte marittime. Qui, davanti al maestoso Monastero dos Jerónimos, ci fermiamo per un momento a riflettere sulla storia di questa città, da cui un tempo partivano le navi dirette verso terre sconosciute.
Ma c’è un’altra ragione per cui siamo venuti a Belém: i pastéis de nata. La pasticceria più famosa, Pastéis de Belém, ha una fila lunghissima, ma non ci facciamo scoraggiare. Quando finalmente affondiamo il cucchiaino nella crema morbida e profumata di vaniglia, avvolta in una sfoglia croccante, capiamo perché queste piccole delizie sono tanto amate. Il primo morso è un’esplosione di sapori e consistenze perfette.
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Secondo giorno: cultura, street food e fado
Ci svegliamo con la voglia di esplorare un lato più moderno della città. Decidiamo di fare colazione al Mercado da Ribeira, conosciuto anche come Time Out Market. Questo enorme mercato coperto ospita stand gastronomici di alcuni dei migliori chef della città, ed è il posto ideale per assaggiare un po’ di tutto.
Proviamo la bifana, un panino con carne di maiale marinata e speziata, servita in un panino croccante e leggermente unto. Accompagniamo il tutto con un bicchierino di ginjinha, il celebre liquore di amarene che i portoghesi bevono a qualsiasi ora del giorno.
Nel pomeriggio visitiamo il quartiere di Bairro Alto, famoso per la sua vita notturna, le sue librerie storiche e le sue stradine acciottolate. Entriamo nella Livraria Bertrand, la libreria più antica del mondo ancora in attività, dove ci perdiamo tra scaffali pieni di libri dal fascino senza tempo.
Una cena con il cuore della città: il fado
La sera decidiamo di vivere un’esperienza che aspettavamo con ansia: una cena con musica dal vivo in una casa di fado. Scegliamo un piccolo locale nel cuore di Alfama, Clube de Fado, dove l’atmosfera è intima e autentica.
Ordiniamo polpo alla lagareiro, cotto lentamente con olio d’oliva, patate e aglio, e mentre gustiamo il nostro pasto, le luci si abbassano. La cantante, una donna dai capelli raccolti e dallo sguardo intenso, inizia a cantare con una voce che ci stringe il cuore. Il fado è molto più di una canzone: è un sentimento, una malinconia profonda che sembra raccontare le storie di tutti quelli che hanno vissuto, amato e sofferto in questa città.
Terzo giorno: il lato moderno di Lisbona e l’addio alla città
Per l’ultima giornata, decidiamo di esplorare il lato più contemporaneo di Lisbona. Andiamo alla LX Factory, un’ex area industriale trasformata in un centro culturale e creativo. Qui troviamo negozi di design, gallerie d’arte e caffè dal carattere unico.
Ci fermiamo a pranzo da A Praça, un ristorante che propone una cucina moderna con ingredienti locali. Il piatto che ci colpisce di più è un polpo grigliato con hummus di ceci e agrumi, un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione.
Nel pomeriggio ci dirigiamo verso l’ultima tappa del nostro viaggio: il Miradouro de Santa Catarina, un punto panoramico con vista mozzafiato sul Tago. Ci sediamo su una panchina, guardando il sole che si tuffa nell’oceano, e capiamo che Lisbona ci ha regalato qualcosa di speciale.
Lisbona non è solo una città, è un’emozione. È l’odore del pesce grigliato per strada, il suono del fado che ti stringe il cuore, il sorriso gentile dei suoi abitanti. È il sapore di un pastéis de nata appena sfornato, la dolce malinconia che ti lascia quando la lasci.
Mentre saliamo sul taxi per l’aeroporto, ci voltiamo un’ultima volta. Sappiamo già che torneremo. Perché Lisbona è una di quelle città che ti entrano nell’anima e non ti lasciano più.
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Conclusione: Lisbona nel cuore
Lisbona non è solo una città da visitare, è un’esperienza da vivere con tutti i sensi. È il calore delle persone che ti accolgono con un sorriso sincero, è il profumo del pesce alla griglia che invade i vicoli, è il suono del fado che ti accarezza l’anima con la sua malinconia dolce.
Ogni angolo di questa città racconta una storia, ogni tramonto sui miradouros regala emozioni difficili da descrivere a parole. È una città di contrasti: il fascino decadente delle sue stradine incontra la modernità dei quartieri creativi, la semplicità dei piatti tradizionali convive con la sperimentazione della nuova gastronomia.
Ci siamo lasciati trasportare dai sapori, dalla musica e dall’atmosfera unica che si respira ovunque. Lisbona è riuscita a sorprenderci con la sua autenticità e a lasciarci addosso quella sensazione di saudade, una dolce nostalgia che ci farà tornare.
Se non ci sei mai stato, Lisbona ti aspetta. Ti conquisterà con la sua luce dorata, con il primo morso di un pastéis de nata ancora caldo, con una nota di fado che risuona nella notte. E quando sarà il momento di ripartire, capirai che non la stai davvero lasciando: Lisbona rimane nel cuore, sempre.
Até logo, Lisboa! 💙
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